PROMETEO

 

 
“Prometeo incatenato” int. cabalistica
 

Prometeo (= il veggente, colui che pre-vede) nella mitologia greca e` considerato il benefattore dell’umanita` avendole donato il Fuoco e tutte le arti che da esso derivano. Nel Protagora Platone dice che Prometeo ruba ad Efesto e ad Atena la loro sapienza tecnica, insieme al Fuoco, e la dona all’uomo. In altri miti e` considerato addirittura il creatore dell’ uomo, avendolo “plasmato immagine degli dei che tutto regolano, impastando con acqua piovana la terra ancora recente, la quale da poco separata dall’alto etere, ancora conservava qualche germe del cielo insieme a cui era nata” (Metamorfosi di Ovidio libro 1), in entrambe le versioni, egli, perseguitato da Zeus per questa sua ‘debolezza’, rappresenta l’ “agnello” che si sacrifica per il genere umano e pertanto la sua collocazione sull’Albero non puo` che essere quella dei Salvatori cioe` al centro, in Tiphereth. Il suo incatenamento alla “roccia”, alla pietra (simbolo del Malkuth, il Regno, la terra, il fisico) e l’obbligo impostogli da  Zeus (= cielo splendente) di portare, una volta liberato, un anello fatto con l’acciaio delle sue catene e un pezzetto di roccia alla quale era stato legato, lo qualificano come uno degli esseri divini che hanno scelto di rimanere sulla terra fino alla sua finale redenzione. La compassione e` la molla che lo spinge a quello che viene considerato peccato da Zeus … era quella pieta` per chi moriva, ed io spensi all’uomo la vista della morte. 

Ricordiamo da “La Cabala mistica di D. Fortune” ed. Astrolabio: Il Redentore si manifesta in Tiphereth e si sforza sempre di redimere il suo Regno… mettendo in equilibrio le differenti forze del sestuplo regno.  A tal fine vengono sacrificati gli dei incarnati, che muoiono per la gente, affinche` la tremenda forza emozionale messa in liberta`da questo atto possa compensare la forza squilibrata del Regno e in tal modo redimerlo e portarlo all’equilibrio.

Abbiamo collocato Ermete, Oceano e il coro delle Oceanine sullo Yetzirah dell’Albero a indicare la forza astrale, dei sentimenti e delle passioni che sottendono la volonta` di Prometeo, cuore dell’Albero.

Ora se la pieta` da parte di un Dio per un essere inferiore e` da condannare, e` giusto che Prometeo soffra, tuttavia da questa sofferenza, da questo travaglio del Dio che si fa uomo (pietra) per amore, nasce la Redenzione.  Alla coppia Zeus-Efesto abbiamo attribuito nell’Albero cabalistico il piano mentale, a Zeus il Chesed (= Giustizia), la Giustizia celeste, e ad Efesto il Geburah (= Forza), la cui Forza e Potere imprigionano Prometeo sul piano assianico; essi svolgono la loro funzione di “conservazione” del Fuoco, e di “resistenza” alla sua possibile dispersione, cioe` a quella che viene ad essere la possibile evoluzione coscienziale dell’uomo in cui la divinita` verrebbe a ‘perdersi’.

L’altro personaggio chiave di questa rappresentazione che potremmo senz’altro definire  alchemica e` Io, la ninfa errante, che giunta dinanzi a Prometeo incatenato, vuole ‘sapere’ di se stessa e di lui. Anche lei soffre terribilmente e non sa fino a quando. Io (= Luna), che abbiamo collocato sullo Yesod (= Fondamento) dell’Albero, rappresenta la natura umana a cui in “sogno” sono state promesse nozze divine. Essa ci ha creduto, tanto da confessare al padre il suo sogno. E per la sola presunzione di sognare di diventare la sposa di Zeus, e` stata allontanata dalla sua casa e dalla sua terra.

Se per la natura umana  la Grazia scende dal Cielo con Prometeo  (= Sole), il merito sale dalla Terra con Io (= Luna). Ma l’ardire di quella parte di noi che osa guardare al cielo viene punito dalla razionalita`(Era) con sofferenze indicibili e con la temporanea pazzia … fino a che non si giunga in Egitto, la terra del mistero, dove  (vv. storie di Abramo, Isacco, Giacobbe, Giuseppe  ecc. www.teatrometafisico.it  e relative interpretazioni cabalistiche) ci si puo` fermare e ricevere sollievo e nutrimento. In Egitto Io concepisce il “Figlio” da cui potra` giungere il riscatto per lo stesso Prometeo.

Invece poi la liberazione di Prometeo verra` dallo stesso Zeus, forse pentito della sua troppo ‘giusta’ giustizia, infatti sara` suo figlio Eracle (= Gloria della Signora) a liberarlo dal supplizio uccidendo l’aquila che lo tormentava e, per la rinunzia di Chirone all’immortalita,` Zeus stesso accogliera` Prometeo nell’Olimpo… ma questa e` un’altra storia e la vedremo un’altra volta.

Grazie. F.V.

 

PROMETEO -  ALBERO CABALISTICO


 

 

PROMETEO: Il copione

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