STORIA DI SANSONE
(Interpretazione Cabalistica)

 

Consideriamo, come al solito nei nostri commenti ai Testi Sacri, la storia di Sansone narrata nei cap. 13-16 del libro dei Giudici della Bibbia come un mito, un sogno collettivo dell’umanità che noi interiorizziamo e facciamo nostro per ricavarne insegnamenti e suggerimenti per proseguire il nostro cammino sul Sentiero della crescita spirituale.

Sansone (come Isacco  Gn. 18, 9 ss. e Giovanni Battista Lc. 1, 5 ss.) nasce quale figlio a lungo desiderato da una donna sterile per diretto intervento divino, segno di una vocazione particolare, destinato a lasciare una traccia nella storia del popolo del Signore, nella storia di Israele

Abbiamo posto Israele (= colui che ha combattuto con Dio e gli uomini e ha vinto) con cui ci identifichiamo, in Malkuth, il Regno; Israele rappresenta la personalità  che, pur  avendo contattato ‘in qualche modo’  la sua componente spirituale, il Sé, ha ancora tanto cammino da percorrere prima di potersi identificare con Lui e considerarsi davvero ‘re’ del suo Regno, perché nel ‘regno’ ha ancora tanti nemici e prima deve combatterli e vincerli. I nemici di Israele da sempre sono i Filistei; essi sono un gruppo acheo dei popoli del mare provenienti da Creta insediatisi nelle pianure di Canaan; li abbiamo omologati ai vizi dell’albero astro-mentale nero, infatti sono bugiardi, falsi, lussuriosi e idolatri. Sansone (= piccolo sole), a cui abbiamo attribuito il Tiphereth dell’Albero bianco, nazireo consacrato al Signore dal seno materno fino al giorno della sua morte cerca di combatterli e di sterminarli e ci riesce, almeno in parte.

Sansone, secondo l’usanza del tempo, chiede ai genitori di prendere per lui una moglie e la vuole filistea perché a Timna ne ha vista una che gli piace; i genitori sono inizialmente contrari, ma si recano a Timna, per accontentarlo. Qui ci viene narrata la prima avventura di Sansone: l’incontro con il leone, la sua uccisione e il successivo ritrovamento di un favo di miele nella carcassa; da questi elementi Sansone trae lo spunto per proporre la scommessa con l’indovinello ai suoi 30 compagni di matrimonio filistei: “Dal divoratore è uscito il cibo e dal forte è uscito il dolce”. Come mai, ci chiediamo, Sansone pone un simile quesito a quelli che dovrebbero essere i suoi futuri amici e ne svela il significato alla futura moglie? Egli vuole loro dimostrare la sua superiorità ma anche mettere alla prova la lealtà degli amici e la fedeltà della moglie, se egli riuscisse ad avere degli amici leali ed una moglie fedele, sia pure filistea, la storia di Israele cambierebbe. Nelle parole dell’indovinello possiamo ritrovare tutto un programma di conciliazione e superamento degli opposti, programma che potrebbe essere incarnato dallo stesso Sansone, che possiamo omologare al leone (il divoratore, il forte) se i filistei, a cominciare dalla donna scelta come moglie, accettassero la sua ‘solarità’: la donna dovrebbe farsi ‘Luna’ e donarsi esclusivamente al suo ‘Sole’ ed i compagni farsi ‘satelliti’ ed offrirgli i 30 abiti della scommessa, stando ai patti; allora il ‘Sole’ diverrebbe il cibo e il dolce per tutto l’Albero. Ma il ‘sole’ di Israele è ‘piccolo’ e percio` Israele è ancora lontano da un simile raggiungimento. La futura moglie tradisce il futuro marito, i compagni di matrimonio ingannano l’amico e minacciano di morte la sua promessa, Sansone persa la scommessa, uccide 30 filistei per pagarla e da quel momento in poi la lotta tra lui e i filistei diventa un crescendo di vendette e morti. Notiamo che per 3 giorni quelli non riuscirono a spiegare l’indovinello, che 30 sono i filistei  uccisi da Sansone per le 30 mute di vesti, che 300 sono gli sciacalli da lui usati per incendiare i campi dei filistei e vendicarsi della mancata  consegna della moglie e 1000 i filistei da lui uccisi con la mascella d’asino. In questa sequenza 3-30-300-1000 ritroviamo la struttura dei quattro piani dell’ Albero schematizzato a triangoli in cui il valore numerico del 1000 corrisponde a Daath, la Coscienza dell’ Albero bianco, e alla disintegrazione (morte) dell’albero nero ottenuta con una mascella, osso del muso che serve alla masticazione e alla nutrizione, d’asino, animale che simboleggia l’umiltà, la pazienza, la forza: vale a dire con l’assimilazione di tali positive qualità. Alla strage dei 1000 filistei segue per Sansone, che assetato invoca il Signore, l’intervento divino: il Signore spacco` la roccia concava… e ne scaturi` acqua e Sansone bevve e il suo spirito si rianimo`… dopo di che Sansone fu giudice di Israele per venti anni. Venti è il valore numerico dell’archetipo della Forza, archetipo che viene rappresentato da una fanciulla che apre con le sole mani le fauci di un leone ( cosi`come, con le sole mani, Sansone ha ucciso il leone dell’indovinello). La Forza interiore conquistata da Israele con l’uccisione da parte del suo sole,  Sansone, di 1000 filistei dura 20 anni, dopo di che lo aspettano altre prove. Sansone esce vincitore dall’agguato di Gaza, dove si era recato per visitare una prostituta ma questo dimostra che il suo punto debole rimane sempre la ‘donna’; egli si innamora sempre delle ‘donne’ dell’albero nero, infatti a perderlo è Dalila (= tentazione, a cui abbiamo attribuito l’astrale nero). Sansone viene prima sedotto da Dalila che è al servizio dei filistei, e poi da lei tradito ben quattro volte, ma egli sembra quasi non accorgersene. Le prime tre volte egli ancora riesce a proteggersi, avendole nascosto la vera origine della sua forza, ma alla quarta  non puo` più perché le ha aperto tutto il suo cuore e le ha svelato quello che doveva rimanere segreto “… perché sono un  nazireo del Signore… se mi tagliassero i capelli,  la mia forza si ritirerebbe da me…”: mai innamorarsi del nemico (la tentazione) e raccontargli il segreto del cuore!

Ormai Sansone è schiavo, cieco e in catene ma i capelli cominciano a ricrescergli. Dal suo pentimento, dalla sua fede, e dal suo sacrificio ancora viene una grande vittoria per Israele: Sansone sacrifica se stesso per distruggere il tempio del dio dei filistei, Dagon, a cui abbiamo attribuito il mentale nero, con tanti, tanti filistei.

Dopo Sansone verrà Samuele e con lui Israele avrà un vero re, ma questo lo vedremo in un’altra storia.

Grazie. F. V.

 


 

 

SANSONE - ALBERO CABALISTICO

 

 

SANSONE: Il copione

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