| 
               
			
			Consideriamo  questa 
			meravigliosa favola per bambini scritta da Maurice Maeterlinck 
			(1862-1943 autore drammatico, poeta e scrittore belga di lingua 
			francese), rappresentata per la prima volta a Mosca nel 1909 e, per 
			la profondita` e la ricchezza dei temi toccati, considerata il suo 
			capolavoro, come un “sogno” collettivo in cui ciascuno di noi può, 
			identificandosi con il protagonista della storia, e interiorizzando 
			tutti i personaggi, ritrovare il suo sogno personale suggeritogli 
			dal Sé per condurlo e guidarlo sul Sentiero della Reintegrazione. 
			Dopo aver  liberamente ridotto e  adattato il copione teatrale nella 
			traduzione di Luca Ronconi (Emme Edizioni – 1979) per poterlo 
			rappresentare nel nostro teatrino del CIS, ecco che questo nostro 
			Uccellino Azzurro  cosi` semplificato per necessità di 
			“lavoro”, è pronto per essere posto sull’Albero e organizzato in un 
			“viaggio iniziatico”, vale a dire considerato come una discesa agli 
			inferi e una risalita sull’Albero. 
			Cercando sul vocabolario francese non abbiamo trovato alcuna parola 
			che ci portasse al Tyl della famiglia di Tyltyl…(tutti 
			i personaggi di casa, cane e gatta compresi, hanno tutti nel nome la 
			stessa radice) …eppure, un significato nascosto che giustifichi la 
			scelta del nome, deve pur esserci… Ed ecco che nel vocabolario 
			inglese troviamo che to till  vuol dire dissodare e 
			to tilt vuol dire lottare ma anche disputare e 
			rovesciare …dalla fusione di questi due verbi potrebbe derivare 
			il Tyltyl di Maeterlinck. 
			Nella favola Tyltyl e` l’eroe  protagonista che, novello Ulisse, 
			compie in una Notte il suo ‘viaggio iniziatico’: egli, con l’aiuto 
			della Fata-Luce deve imparare a dissodare la propria Terra 
			attraverso la lotta, la disputa e il rovesciamento 
			del vecchio modo di vedere le cose e la realta` per poter giungere 
			ad una nuova visione della Vita e ad una Rinascita. 
			Noi, costruendo l’Albero cabalistico dell’Uccellino Azzurro 
			abbiamo collocato in Assiah, sul fisico, lo stesso Maurice (= 
			l’oscuro) Maeterlinck (= che e` legato alla Madre –Terra) autore e 
			protagonista della favola, radice dell’Albero; sempre in Assiah, 
			abbiamo posto Tyltyl e Mytyl che vengono ad essere le 
			sue componenti bambine (una maschile e l’altra femminile) che in lui 
			e per lui compiono il ‘viaggio’ coadiuvate dagli alimenti 
			Pane-Zucchero e dagli elementi Fuoco-Acqua (della 
			simbologia di questi abbiamo gia` parlato tante altre volte e non 
			staremo a dilungarci: Pane = terra, natura, corpo; Zucchero = canna, 
			vuoto, ricettivita`, dolcezza; Fuoco = energia, calore, cottura; 
			Acqua: plasmabilita`, forza, vita).  
			Siamo alla vigilia di Natale, il momento piu` indicato per una 
			ri-Nascita interiore. Ma perché si crei il presupposto per il 
			‘mutamento’ occorre aprire la porta al ‘magico’…ed e` quello che 
			fanno i bambini coll’immaginazione attiva: ballano felici mentre 
			giocano a… mangiare dei dolci che non ci sono. E` questo un momento 
			particolare in cui ‘qualcuno’ bussa alla loro porta: la Fata 
			Beryluna, che ha l’aspetto della Vicina, sig.ra Berlingot, 
			per la cui Nipotina essi andranno in cerca dell’Uccellino 
			Azzurro.  
			Abbiamo collocato in Yesod, nel centro che separa il fisico 
			dall’astrale, la Fata Beryluna  che introduce Tyltyl e 
			Mytyl nel mondo delle esperienze sottili. Beryl in francese, e` 
			il berillo, il minerale da cui si ricava, a seconda della 
			colorazione blu o verde, l’acquamarina o lo smeraldo, la Luna e` il 
			pianeta relativo a Yesod. Con la Fata Beryluna, Tyltyl 
			e Mytyl iniziano il viaggio, con la Vicina Berlingot e 
			la sua Nipotina lo  terminano. Il Berlingot, in italiano ‘berlingozzo’, 
			e` un dolce toscano a forma di ciambella, ed ecco che la simbologia 
			della ciambella ci viene in aiuto per chiarire il ruolo del 
			personaggio: la ciambella e` mezzo di salvataggio, foro, porta di 
			passaggio, cibo nutriente…ecc. ecc.. Per mezzo della Fata 
			Beryluna-Berlingot-Bambina (Yesod) si va sull’Albero (= 
			nell’Albero) e si torna. 
			Tylo` e Tylette nella fiaba sono Cane e 
			Gatta in contrapposizione. Abbiamo attribuito ad essi l’astrale 
			(Yetzirah) dell’Albero; astrale bianco per il Cane: fedele, 
			coraggioso, amorevole e ovviamente astrale nero per la Gatta: 
			infedele, pavida, odiosa. 
			Abbiamo poi posto sul Tiphereth capovolto gli Alberi del 
			bosco che vogliono uccidere i bambini: sobillati dalla Gatta, 
			per il loro odio, possono essere omologati alle energie inconsce e 
			represse… cioe` agli errori del passato che ci hanno provocato 
			sofferenza, energie che, risvegliate in assenza di Luce, ad 
			un certo punto, si ri-cordano (=nel cuore) delle offese ricevute, e 
			fuoriescono, pronte a uccidere chi le ha risvegliate. 
			Abbiamo posto in Tiphereth bianco l’Amore Materno quale 
			motore di tutto l’Albero, la Gioia piu` Grande di tutte, che 
			introduce alla Gioia di Capire, alla Gioia di essere 
			Giusti, alla Gioia della Verita`; tutte le Gioie 
			le abbiamo collocate sul mentale bianco dell’Albero (Briah) in 
			contrapposizione alle Felicita`, che abbiamo collocato sul 
			mentale nero e che introducono al Dispiacere. 
			Regno delle Gioie e` la Luce; regno delle 
			Felicita` la Notte . 
			Le figure genitoriali Padre e Madre, che vengono 
			rafforzate da Nonno e Nonna a cui abbiamo attribuito 
			il Chesed e il Geburah dell’Albero bianco, possono essere 
			considerate le depositarie delle qualita` mentali positive della 
			personalita` assianica, cioe` il patrimonio di conoscenze ed 
			esperienze positive accumulate nella vita o nelle vite.  
			La collocazione dell’Uccellino Azzurro sul mentale intuitivo 
			e` consequenziale e chiarificatrice di tutta la vicenda. Riuscire 
			almeno una volta ad tenere nelle mani l’Uccellino Azzurro che 
			dona la vera Felicita`, permette di conoscere la nostra 
			potenzialita`: l’Intuizione. Essa e` facolta` suprema del nostro 
			intelletto quella che ci permette di intu-ire,  cioe` di 
			contattare, coll’entrare nell’interno di noi stessi, la nostra 
			Spiritualita`, il nostro Se`, l’Io Sono. Il Diamante, 
			con la sua collocazione sulla fronte (sulla coccarda del berretto), 
			non puo` che essere identificato col centro della Coscienza, Daath. 
			E` per Lui che noi riusciamo a vedere in noi e nelle cose; ma ancora 
			non ci appartiene, ci viene solo prestato qualche volta in sogno, 
			giusto per farci intravedere ‘oltre’ quella che ci sembra la grigia 
			realta` di tutti i giorni, quella realta` che pero`, se vista 
			nell’ottica giusta, e` la Via Stessa. 
			
			Grazie. F.V. 
            
              
			
            Albero 
			Cabalistico 
			
              
            
              
            
              
            
              
            
            
            
			L'uccellino Azzurro: 
            Il copione 
       |